Elettrostimolatore
ELETTROSTIMOLATORE MUSCOLARE, FUNZIONA DAVVERO? COME E PERCHE’ UTILIZZARLO.
Elettrostimolazione: cos’è, come funziona e quali sono i benefici.
Un elettrostimolatore è un dispositivo medico o fitness che utilizza impulsi elettrici per stimolare i muscoli e i nervi del corpo. Ecco i principi di funzionamento, le caratteristiche principali e le ragioni per ricorrere all’elettrostimolazione.
Caratteristiche
- Elettrodi: Gli elettrostimolatori utilizzano elettrodi o pad di gomma per trasmettere gli impulsi elettrici alla pelle. Questi devono essere posizionati correttamente per ottenere i migliori risultati.
- Portabilità: La maggior parte degli elettrostimolatori è compatta e portatile, consentendo agli utenti di utilizzarli comodamente in diversi ambienti.
- Schermo e controlli: Possono essere dotati di display digitale e controlli per regolare i parametri di stimolazione.
- Alimentazione: Alcuni funzionano a batteria, mentre altri sono alimentati tramite cavi elettrici. Alcuni modelli ricaricabili sono disponibili.
- Modalità di lavoro: Possono offrire diverse modalità di lavoro, come tonificazione, resistenza o massaggi, per scopi diversi.
Perché ricorrere all’elettrostimolazione:
- Rafforzamento muscolare: Gli elettrostimolatori sono utilizzati per migliorare la forza e la tonicità muscolare, specialmente in persone che hanno difficoltà a fare esercizio fisico o che cercano di migliorare le prestazioni muscolari.
- Recupero muscolare: Possono aiutare ad accelerare il recupero muscolare dopo un allenamento intenso o un infortunio, riducendo il dolore e migliorando la circolazione.
- Riduzione del dolore: L’elettrostimolazione può essere utilizzata per alleviare il dolore muscolare, come nel caso di tensioni, stiramenti muscolari o dolore cronico.
- Miglioramento della circolazione: Gli impulsi elettrici possono favorire una migliore circolazione sanguigna, riducendo il gonfiore e migliorando il flusso di sangue nei tessuti.
- Miglioramento della salute generale: In alcune applicazioni, gli elettrostimolatori possono essere utilizzati per migliorare la salute e il benessere generale, ad esempio per migliorare la postura o ridurre il rilassamento muscolare.
Prima di utilizzare un elettrostimolatore, è importante consultare un professionista della salute o un fisioterapista per assicurarsi che sia appropriato per le proprie esigenze e che venga utilizzato in modo sicuro ed efficace.
Come funziona l’elettrostimolazione?
L’elettrostimolazione funziona con lo stesso meccanismo del sistema nervoso: il dispositivo controlla l’attivazione dei muscoli volontari tramite segnali elettrici.
In questo modo, grazie all’elettrostimolazione muscolare e ai diversi tipi di frequenza, potrai personalizzare l’intensità e la potenza della corrente per trattare specifiche fasce muscolari.
L’elettrostimolazione quindi – tramite gli impulsi elettrici – sostituisce l’azione volontaria del sistema nervoso. E incrementa così l’effetto allenante, antinfiammatorio o riabilitativo, sui muscoli stimolati.
Da tenere a mente
- Elettricità controllata: Gli elettrostimolatori generano impulsi elettrici controllati che vengono inviati attraverso elettrodi o pad di gomma sulla pelle.
- Stimolazione muscolare: Gli impulsi elettrici stimolano i muscoli, facendoli contrarre e rilassare in modo simile all’attività muscolare naturale.
- Frequenza e intensità regolabili: Gli utenti possono regolare la frequenza e l’intensità degli impulsi elettrici per adattare la stimolazione alle loro esigenze.
- Programmi preimpostati: Molte unità offrono programmi preimpostati per scopi specifici, come il rafforzamento muscolare, il recupero dopo l’esercizio o il sollievo dal dolore.
Come avviene una seduta di elettrostimolazione?
La seduta di elettroterapia è semplice da effettuare, bisogna porre solo particolare attenzione al posizionamento degli elettrodi che cambia in base al programma.
In generale, se devi effettuare un trattamento per ridurre il dolore, gli elettrodi dovranno essere attaccati alla pelle, formando un quadrato con al centro la zona del dolore.
Se invece devi rafforzare un muscolo o trattarne un denervato, gli elettrodi dovranno essere posizionati agli estremi della fascia muscolare.
Infine, per un trattamento di ionoforesi, si usano le spugnette e gli elettrodi di gomma. Una volta inseriti gli elettrodi all’interno delle spugne, posizionali ai lati dell’articolazione che devi trattare.
Successivamente, aumenterai l’intensità della corrente senza mai superare la soglia del dolore.
Prima di iniziare il trattamento e di posizionare gli elettrodi, ricordati sempre di detergere la zona da trattare. In caso di peluria eccessiva, ti consigliamo di radere la zona del corpo in modo da permettere una perfetta aderenza dell’elettrodo.
La durata di una seduta di elettroterapia varia in base al programma, alla zona e alla patologia da trattare.
Per programmi di stimolazione muscolare, una seduta dura circa 20 minuti per gruppo muscolare. Ciò significa che se vuoi utilizzare un elettrostimolatore sui glutei e sugli addominali, per esempio, l’intera seduta dovrà durare complessivamente circa 40 minuti.
Mentre, se hai bisogno di trattare un dolore localizzato, i tempi variano dai 30 ai 40 minuti in base alla patologia e all’intensità di impulso. Per questo motivo ti consigliamo sempre di consultare il tuo medico per ricevere una diagnosi accurata e delle corrette indicazioni terapeutiche.
L’elettrostimolazione può essere usata per perdere peso o per migliorare le prestazioni sportive?
L’utilizzo dell’elettrostimolazione a livello sportivo può essere considerato un validissimo supporto all’allenamento tecnico, oltre che fisico.
In particolare, con un utilizzo adeguato di programmi specifici potrai incrementare tanto le caratteristiche di forza quanto quelle di resistenza muscolare.
Infatti, gli impulsi elettrici generati dell’elettrostimolatore vengono trasmessi ai muscoli attraverso il sistema nervoso periferico, interessando in maniera marginale il sistema nervoso centrale. È quindi consigliabile incrementare l’allenamento coordinativo al fine di poter sfruttare al meglio i vantaggi in termini di forza ottenuti con l’elettrostimolazione e far sì che il sistema nervoso centrale riesca a gestire in maniera ottimale questi incrementi prestativi, rendendoli fruibili durante la pratica sportiva.
Elettrostimolazione e sport
ALLENAMENTO CON ELETTROSTIMOLATORE – ANALISI DEGLI STUDI SCIENTIFICI E DEI RISULTATI SPERIMENTALI SUGLI ATLETI
Sono numerosi i ricerche che evidenziano come l’elettrostimolazione muscolare a bassa frequenza possa essere efficacemente impiegata per incrementare la forza sia in individui non esperti sia in coloro che seguono un regime di allenamento fisico.
In particolare, si registra un aumento medio del 23,5% nella massima forza isometrica dopo l’utilizzo dell’elettrostimolazione muscolare in soggetti non allenati, senza gli impatti articolari associati all’allenamento convenzionale e con la possibilità di regolare l’intensità in modo graduale e senza sforzi eccessivi. La combinazione di allenamento misto (che mira all’ipertrofia muscolare) e l’elettrostimolazione muscolare mostra i risultati più significativi sulla massima forza (come dimostrato da Kreuzer et al. nel 2006).
L’allenamento isocinetico (che coinvolge movimenti eccentrici e concentrici) associato all’elettrostimolazione muscolare può aumentare la massa muscolare di circa il 10% in sole otto settimane (Ruther et al. nel 1995 e Stevenson et al. nel 2001).
Gli effetti dell’elettrostimolazione muscolare sono particolarmente rilevanti per le prestazioni sportive, soprattutto per la velocità e la forza massimale, due fattori critici in molte discipline sportive.
L’osservazione delle performance di atleti impegnati in competizioni di alto livello dopo un periodo di allenamento con elettrostimolazione muscolare ha mostrato un incremento della velocità del 3% in tre settimane e del 4,8% nei tempi di sprint sui 10 metri per i giocatori di hockey su ghiaccio.
Nel nuoto, i tempi per la distanza di 25 metri sono stati ridotti dell’1,3%, mentre nei 50 metri stile libero si è ottenuto un miglioramento dell’1,45% (Pichon et al. nel 1995).
Nell’allenamento della forza combinato con l’elettrostimolazione muscolare (ad esempio, nell’allenamento pliometrico), Herrero et al. (nel 2006) hanno riportato una riduzione del 2,3% nei tempi di sprint sui 20 metri in individui non allenati.
Dopo un periodo di allenamento con elettrostimolazione muscolare combinato con l’allenamento convenzionale della forza, la letteratura scientifica documenta un aumento medio del 11,2 ± 5,5% nelle performance di salto (come dimostrato da Mafuletti et al. nel 2000 e Herrero et al. nel 2006).
Negli sport di alto livello, atleti di diverse discipline hanno sperimentato un incremento della massima forza isometrica che varia dal 15% al 40%, con una media del 32,6% (Filipovic et al. nel 2011). Gli atleti agonisti nel nuoto hanno registrato miglioramenti nella massima contrazione volontaria (MCV) sia nelle contrazioni eccentriche sia concentriche dei muscoli del dorso e dei quadricipiti femorali, insieme a un aumento delle prestazioni nel nuoto stile libero (Pichon et al. nel 1995).
Per quanto riguarda la velocità di contrazione e le performance, diversi autori hanno confermato un effetto positivo sulla velocità di contrazione (come dimostrato da Alon et al. nel 1987, Balogun et al. nel 1993 e Cabric et al. nel 1987). Inoltre, i gruppi di allenamento che includono l’elettrostimolazione muscolare hanno dimostrato progressi significativi nella velocità dei movimenti, migliorando così in modo rilevante le performance (Kleinöder nel 2007).
La combinazione di allenamento convenzionale della forza, finalizzato all’ipertrofia muscolare, e l’elettrostimolazione muscolare incrementa entrambi gli aspetti delle prestazioni, cioè la velocità dei movimenti e la forza (come confermato da Cabric et al. nel 1987 e Dörmann nel 2011)
Elettrostimolazione contro la perdita muscolare (sarcopenia)
Alcuni studi scientifici hanno analizzato l’ utilizzo di elettrostimolazione su soggetti affetti da sarcopenia ossia affetti da una perdita di massa muscolare e densità ossea. I risultati hanno evidenziato un miglioramento della composizione corporea, della forza e della densità ossea in questi soggetti. In conclusione, è possibile affermare che l’allenamento con l’elettromiostimolazione può essere meno spiacevole rispetto a protocolli convenzionali. Questo grazie al numero di sessioni a settimana e all’impatto su articolazioni e qualità di vita.
Analisi delle frequenze di utilizzo
Analizziamo le varie frequenze di utilizzo:
- 1 a 7 Hz: basse frequenze, rispettano il normale principio fisiologico di reclutamento asincrono delle fibre prelevando prima le rosse e dopo le bianche( Gluckerkolleg );
- 50 a 95 Hz: medio alte frequenze, reclutano in maniera sincrona le fibre veloci, lavorando su di un carico elettrico sub massimale/massimale.
- 100 e 125 Hz: alte frequenze, TENS fisioterapica, tempi di applicazione brevi. Per recuperi rapidi e di natura decontratturante ( Neric et all.)
Un programma è formato da:
- Frequenza Hz;
- Rampa in micro secondi;
- Tempo di impulso;
- Tempo di recupero;
- Incremento del impulso;
Esempio il rafforzamento base comprende:
- 85 hz;
- 350 micro sec;
- 4 secondi di impulso;
- 4 secondi di recupero;
- 0,4 sec di incremento del impulso;
Si può utilizzare l’elettrostimolazione per dimagrire?
Ci sono due aspetti che si devono considerare. Il primo è strettamente legato al consumo energetico indotto dall’elettrostimolazione. Il secondo è legato agli effetti metabolici ed anabolici indotti dall’attività muscolare, indipendentemente da come questa sia innescata.
Dal momento che i muscoli hanno bisogno di energia per poter funzionare, l’elettrostimolazione è in grado di ottenere questo risultato, ma per perdere peso in maniera efficace l’aumento del consumo energetico deve essere massiccio.
Pertanto, da questo punto di vista è consigliabile eseguire dell’attività aerobica (anche una camminata all’aria aperta), per aumentare il consumo energetico in maniera più efficace. L’elettrostimolazione può essere utilizzata come supporto all’incremento del tono muscolare, oltre che ad aumentare il consumo energetico in alcuni distretti specifici, localizzati.
Apparecchi EMS o TENS: quale scegliere?
Il termine TENS è l’acronimo di Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation (stimolazione elettrica nervosa transcutanea), e mira al trattamento della percezione del dolore.
Con gli apparecchi TENS si può ridurre efficacemente il dolore. Non sono adatti all’elettrostimolazione muscolare invece. Questa limitazione è data dal fatto che l’elettrostimolatore TENS per i dolori funziona solo come stimolatore di alcuni recettori cutanei e non può essere impostato per altri scopi. Anche se aumentando l’intensità del trattamento si riuscisse a reclutare la muscolatura, non sarebbe in grado di farlo in maniera efficace dal punto di vista dell’allenamento della muscolatura.
Il termine EMS invece è l’acronimo di Electrical Muscle Stimulation (elettrostimolazione muscolare). La finalità specifica degli elettrostimolatori EMS è quella di attivare la muscolatura volontaria, tramite impulsi elettrici specifici. A differenza degli apparecchi TENS, gli elettrostimolatori EMS ti permettono di ottenere anche effetti antalgici del tutto identici a quelli ottenibili da apparecchi TENS.
TENS e EMS non sono le uniche correnti erogate dagli elettrostimolatori. In base alla patologia che devi trattare, il tuo medico può consigliarti l’acquisto di un dispositivo differente con una o più delle seguenti correnti:
- FES (Functional Electrical Stimulation, ovvero stimolazione elettrica funzionale): è ideale per trattare problemi legati all’incontinenza maschile e femminile mediante l’uso di apposite sonde anali o vaginali.
- KOTZ: è una corrente sinusoidale che aiuta a trattare l’ipotrofia muscolare e la scoliosi.
- DENERVATO: corrente specifica, appunto, per recuperare il muscolo denervato.
- INTERFERENZIALE: è la corrente ideale per trattamenti antalgici.
- IONOFORESI: specifica per trattare l’iperidrosi;
- MICROCORRENTI: sono utilizzate invece per aiutare e stimolare la guarigione di tessuti cicatriziali e ferite.
Come abbiamo visto, gli elettrostimolatori servono per molteplici funzioni. In commercio potrai trovare sia apparecchi specifici che emettono solo una tipologia di corrente, sia dispositivi più completi che emettono due o più correnti per scopi differenti: un esempio è il nostro elettrostimolatore Mio-Care Fitness, che ti permette di trattare il dolore e rafforzare i tuoi muscoli.
ELETTROSTIMOLAZIONE IN AMBITO MEDICO-RIABILITATIVO
per quali patologie è indicata?
Come abbiamo visto, l’elettroterapia è multifunzionale, in base alla corrente erogata dal dispositivo, permette di trattare diverse patologie e problematiche. Nello specifico, è ideale per:
- Lombalgia e sciatalgia
- Cervicalgia e cefalea miotensiva
- Distorsioni e contusioni
- Dolori generali
- Epicondilite
- Epitrocleite
- Periartrite
- Iperidrosi
- Ematomi
- Edema
- Trofismo muscolare e atrofia
- Muscolo denervato
- Incontinenza
- Pesantezza muscolare
- Accumulo di liquidi
Oltre a queste patologie, un elettrostimolatore domiciliare (così come gli elettrostimolatori professionali), può essere usato come supporto per la tua attività sportiva. Proprio in ambito sportivo, anche professionistico, questa metodica è molto diffusa ed apprezzata. Per questo ti rimandiamo al capitolo elettrostimolazione e sport.
In quest’ultimo caso ricercherai prevalentemente l’aumento del tono muscolare e del recupero degli infortuni, dove il recupero della forza muscolare rapp
L’elettrostimolazione può avvenire su un muscolo innervato o denervato.
ELETTROSTIMOLAZIONE MUSCOLO DENERVATO, INDICAZIONI:
Nel muscolo denervato c’è una lesione del motoneurone periferico che in condizioni normali esercita sul muscolo un effetto trofico, pertanto in caso di lesione si verifica un’atrofia del muscolo con perdita di peso.
Diminuiscono sia il numero, sia il calibro delle fibre muscolari, aumenta il tessuto connettivo, si riduce l’elasticità e la distensibilità del muscolo. I segni di denervazione sono le fibrillazioni (evidenziabili solo da un esame elettromiografico ) e le fascicolazioni, visibili come piccoli scatti o vibrazioni della pelle.
L’elettrostimolazione è indicata solo in quei casi in cui la condizione di denervazione sia reversibile.
L’elettrostimolazione è indicata nei casi di neuro-aprassia, assonotmesi e neurotmesi (solo dopo ricostruzione chirurgica).
Il tipo di impulso che si usa generalmente è quello triangolare che raggiunge il picco tramite una rampa lineare con impulsi di durata abbastanza lunga; determinano una valida risposta delle fibre denervate senza però stimolare quelle adiacenti normalmente innervate che hanno un potere di accomodazione maggiore delle fibre denervate; data la sua lenta ascesa è meno fastidioso per il paziente.
Bisogna provocare contrazioni muscolari vigorose, ma con impulsi intervallati da pause lunghe perché le fibre denervate sono facilmente affaticabili.
L’elettrostimolazione deve essere intrapresa il più presto possibile perché l’atrofia muscolare si manifesta sin dai primi giorni. Quando compaiono i primi movimenti attivi è preferibile ricorrere alla contrazione volontaria contro adeguata resistenza.
Le sedute devono essere giornaliere, se necessario ripetute durante il giorno.
Nelle figura sotto un esempio di protocollo terapeutico.
ELETTROSTIMOLAZIONE MUSCOLO INNERVATO, INDICAZIONI:
È indicata nelle ipotrofie muscolari da non uso e per il potenziamento muscolare. La tabella sotto mostra un esempio di protocollo.
Quali sono i benefici dell’elettrostimolazione?
I benefici dell’elettrostimolazione sono molteplici e sono legati sia alla tipologia di programma che vuoi usare, che alla tipologia di corrente emessa dal dispositivo.
Come visto in precedenza, a livello antalgico, puoi ottenere una riduzione delle contratture muscolari patologiche e del dolore, ad esempio lombare o cervicale. Tutto questo utilizzando programmi specifici per il rilassamento muscolare e per ridurre la percezione del dolore.
Altri vantaggi dell’allenamento con elettrostimolazione riscontrabili sono l’aumento del tono muscolare, l’aumento della forza e della resistenza muscolare e l’aumento della vascolarizzazione periferica.
Inoltre, puoi aiutare i tessuti biologici ad assimilare in modo più rapido e mirato i principi attivi del farmaco e ridurre l’iperidrosi. Invece, con i programmi per il trattamento del muscolo denervato potrai rallentare i fenomeni degenerativi della fibra muscolare, aiutando il recupero motorio del muscolo.
Infine, in base al tipo di elettrostimolatore, potrai anche effettuare trattamenti per la lipolisi e attivare la microcircolazione, drenando i liquidi in eccesso.
Ci sono controindicazioni o effetti collaterali?
In generale, le controindicazioni dell’elettrostimolazione sono quelle comuni a tutte le terapie strumentali, tra cui l’uso in gravidanza, in presenza di patologie infiammatorie in fase acuta ed in caso di presenza di neoplasie.
Nello specifico non devi utilizzare un dispositivo di elettroterapia:
- su lesioni cancerogene nella zona di trattamento
- su zone infette, gonfie ed infiammate
- in caso di eruzioni cutanee (flebiti, tromboflebiti, etc.)
- su ferite aperte e dermatiti
Inoltre, è vietato l’uso a:
- portatori di pacemaker
- pazienti cardiopatici
- coloro che soffrono di aritmie gravi e pazienti epilettici
- donne in stato di gravidanza
- persone ansiose
- persone con gravi malattie, tubercolosi, diabete giovanile, malattie virali (in fase acuta), micosi di ernie inguinali o addominali
- portatori di protesi magnetizzabili
Ti consigliamo di effettuare trattamenti di elettroterapia solo se è nota la causa del dolore e solo dopo aver consultato il tuo medico specialista.
Gli effetti collaterali invece sono legati prevalentemente:
- al sovrallenamento, nel caso non vengano rispettate le corrette modalità di utilizzo
alla possibilità di arrossamento cutaneo sotto gli elettrodi, nel caso si usino elettrodi deteriorati o creme prima dell’applicazione degli elettrodi.
L’elettrostimolazione è una pratica dolorosa?
Normalmente è considerata una tecnica indolore. Può capitare, se non sei abituato, di ricevere sensazioni sgradevoli durante le prime sedute se non usi correttamente il dispositivo. Ma non temere, se segui le indicazioni contenute nel manuale d’uso del dispositivo non correrai questi rischi.
Se usi per la prima volta un dispositivo di elettroterapia, ti consigliamo sempre di usare programmi che non richiedano un impegno importante, come quelli di tonificazione. Inoltre, ti consigliamo di gestire l’intensità in maniera progressiva: inizia con un’intensità di corrente bassa, che sia piacevole o quantomeno non dolorosa, per incrementare progressivamente l’intensità nelle sedute successive, senza mai superare la tua soglia di dolore.
Ogni tipologia di corrente causa una sensazione differente sulla tua pelle e sui tuoi muscoli. Nel caso dei trattamenti TENS, la sensazione che dovresti sentire è quella di un piacevole formicolio. Visivamente non vedrai nessuna contrazione del muscolo. Allo stesso modo, anche nei programmi di ionoforesi, che utilizzano una corrente continua, la sensazione deve essere la stessa.
Diversi, invece, sono i programmi per la riabilitazione e lo sport. Nei programmi EMS e FENS vedrai il muscolo contrarsi a intervalli di tempo differenti e la sensazione sarà quella di una pressione muscolare che non deve assolutamente comportare dolore. Simile è anche la sensazione interna che si ha con i programmi di INCONTINENZA, dove la corrente elettrica viene emessa dalle rispettive sonde.
Risultati dell’elettrostimolazione: prima e dopo
L’elettrostimolazione funziona, e dà risultati molto soddisfacenti in diversi ambiti, ma può essere abbastanza complesso riuscire a quantificare i risultati senza strumenti di valutazione specifici. A livello domiciliare o amatoriale si possono fare dei confronti fotografici per la valutazione del tono muscolare ogni 10 sedute di elettrostimolazione, mentre in ambito sportivo si possono effettuare dei test da campo che valutino l’incremento di forza legato all’utilizzo dell’elettrostimolazione.
Chi può effettuare l’elettrostimolazione?
L’elettrostimolazione muscolare è un trattamento per tutti, tranne per i casi inclusi nelle controindicazioni.
esistono dispositivi professionali dispositivi domiciliari a 2 o a 4 canali sono stati progettati per essere intuitivi, sicuri e portatili. Infatti, in alcuni casi e in base alla patologia che ti è stata diagnosticata, potresti utilizzare l’elettrostimolatore anche durante l’attività fisica con il supporto del tuo fisioterapista.
Le limitazioni dell’elettrostimolazione sono correlate, fatto salvo per alcuni trattamenti specifici che richiedono ad esempio l’uso dei farmaci, alle patologie su cui si interviene o alla fase della riabilitazione in cui si interviene
Come scegliere l’elettrostimolatore in base alle proprie esigenze?
Per prima cosa, per saper scegliere un elettrostimolatore adeguato alle tue esigenze avere un programma per trattare la patologia che ti è stata diagnosticata, assicurandoti sempre che si tratti di un dispositivo medico certificato.
Non tutti i dispositivi sono uguali e non tutti soprattutto sono certificati. Ecco perché l’aiuto del tuo medico diventa fondamentale.